Ve ne propongo una, scovata su un diario del liceo:
UNA DEDICA A MIA MOGLIE
A cui devo la gioia palpitante
che tiene desti i miei sensi nella veglia,
e il ritmo che governa il riposo nel sonno,
il respiro comune
di due che si amano, e i corpi
profumano l'uno dell'altro,
e pensano uguali pensieri
che non hanno bisogno di parole
e si sussurrano uguali parole
che non hanno bisogno di significato.
L'irritabile vento dell'inverno non potrà gelare
il rude sole del tropico non potrà disseccare le rose
nel giardino di rose che è nostro ed è nostro soltanto.
Ma questa dedica è scritta perché altri la leggano
sono parole private che io ti dedico in pubblico.
Thomas Eliot
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