Purtroppo spesso il tumore non si limita ad infiltrare i tessuti circostanti ma riesce a raggiungere il sistema linfatico.
Tutto il nostro organismo è costellato da linfonodi che sono delle pompettine (tanti piccoli cuoricini) con il compito di far circolare la linfa in tutto l'organismo.
In particolare nell'ascella ci sono tre livelli di linfonodi, il primo in superficie e gli altri man mano più in profondità. Il numero dei linfonodi varia da persona a persona e va da ca. 20 a 40 nell'ascella, credo.
Durante l'intervento di tumore al seno viene asportato anche il linfonodo cosiddetto sentinella che è il linfonodo più vcino al tumore e di conseguenza il primo ad essere intaccato da eventuali metastasi. Il sentinella varia da persona a persona perché dipende dalla posizione del tumore e lo si riconosce attraverso un esame per il quale si inietta del liquido radioattivo e seguendo il suo percorso nell'organismo si riesce a stabilire qual è il primo linfonodo raggiunto.
Il sentinella viene analizzato. Se risulta pulito di conseguenza anche gli altri linfonodi lo sono e non si esegue lo scavo. Se invece risulta intaccato da metastasi si procede allo scavo ascellare che consiste nell'asportazione di tutti i linfonodi di uno o più livelli.
Alcuni ospedali, come per es. Lo IEO di Milano esguono lo scavo in contemporanea con l'asportazione del tumore. Altri ospedali invece eseguono un secondo intervento dopo. Tutti i linfonodi vengono poi analizzati uno per uno per stabilire quanti ne risultano malati e questo dato viene indicato anche nel referto isto-patologico (vedi l'apposita sezione
https://unitesipuo.forumattivo.it/t267-leggere-il-referto-isto-patologico ).
Durante l'intervento viene inserito un drenaggio nell'ascella per i giorni necessari per spurgare il liquido che si forma. Lo scavo comporta una cicatrice o verticale o orizzontale (nel mio caso per es. semi-circolare come un giromanica ) visibile solo quando si alza il braccio. Inoltre comporta la totale perdita di sensibilità nell'ascella che viene recuperata solo in minima parte e in tempi molto lunghi. Ciò è dovuto alla rescissione dei nervi circostanti. E l'ascella risulterà vuota, scavata per l'asportazione dei tessuti.
Il braccio operato necessita di una immediata, assidua riabilitazione mototria (vedi l'apposita sezione
https://unitesipuo.forumattivo.it/t516-riabilitazione-motoria-del-braccio-operato ) e per il resto della vita richiederà attenzioni particolari (mantenere la pelle ben idratata, ridurre al minimo il rischio di ferite e infezioni, ridurre il carico di lavoro, sono vietatissimi prelievi e trasfusioni in questo braccio).
In alcuni casi si può andare incontro al problema del linfedema (vedi l'apposita sezione
https://unitesipuo.forumattivo.it/t186-linfedema-che-cos-e ).