La nuova diagnostica nei tumori del seno, disponibile per ora solo in alcuni centri italiani (a Milano, Genova, Verona, Torino, Trento, Udine, Bologna e Firenze) è la mammografia in 3d e la tomosintesi.
Secondo uno studio condotto in Svezia con la tomosintesi si scopre il 40% di tumori alla mammella in più rispetto alla mammografia tradizionale.
Questa tecnologia combina immagini convenzionali acquisite a due dimensioni con immagini tridimensionali multistrato ottenibili da un macchinario - la tomosintesi, appunto – che, anziché restare fisso, ruota intorno al seno.
In questo modo le immagini vengono prese dalle diverse angolazioni: in questo modo è possibile vedere i vari sottili strati del seno. La mammografia tradizionale, invece, mostra tutto il tessuto del seno in una sola immagine, e questo a volte può aiutare il tessuto tumorale a rimanere nascosto agli occhi del radiologo.
«La tomosintesi – spiega Massimo Calabrese, direttore dell'unità operativa complessa di senologia diagnostica dell’Istituto San Martino di Genova - consente di studiare la mammella a “strati”, scomponendola in tante sezioni dello spessore di un millimetro, e di evidenziare in maniera più chiara e accurata anche sottili alterazioni indicative di un tumore di piccole dimensioni.
https://www.fondazioneveronesi.it/articoli/oncologia/mammografia-3d-e-tomosintesi-la-nuova-diagnostica-nei-tumori-del-seno/
http://www.huffingtonpost.it/2015/05/11/tomosintesi-esame-tumori-mammella_n_7256242.html
http://www.artoi.it/tomosintesi-mammaria/
http://velvetbody.it/2015/10/02/tumore-al-seno-alberto-luini-unificare-i-centri-per-standardizzare-i-tempi-di-attesa-intervista/