In diversi casi vengono proposte delle terapie ancora prima dell'intervento chirurgico al fine di rimpicciolire il tumore e rendere l'intervento meno invasivo permettendo così anche la conservazione del seno. Ovviamente in nessun caso queste terapie pre-operatorie possono sostituire l'intervento.
Ci sono diverse possibilità:
1) chemioterapia vera e propria per alcuni cicli e conseguente intervento chirurgico (vedi
https://unitesipuo.forumattivo.it/t152-che-cos-e-la-chemioterapia-e-quando-si-attua)2) ormonoterapia nei casi in cui il tumore sia sensibile agli ormoni: estrogeni e progesterone (vedi
https://unitesipuo.forumattivo.it/t40-la-terapia-ormonale)questa terapia viene proposta per esempio dallo IEO di milano per un periodo non superiore ai 6 mesi (in linea di massima) e consiste nell'assumere una pastiglia di femara al giorno (allo IEO insistono sul farmaco originale e rifiutano il generico in questa fase delle terapie).
I medici assicurano che il femara blocca anche il diffondersi della malattia e quindi non si corre il rischio di produrre metastasi durante questi mesi di terapia ma anche se il farmaco riesce a ridurre il tumore un suo effetto sui linfonodi eventualmente già intaccati è molto improbabile.
Posso citare il mio caso personale: inizialmente il mio tumore era di 25 mm e dopo 9 mesi di terapie con il femara (il prolungamento è dovuto a diversi fattori non inerenti al tumore di per sé) si era ridotto a soli 8 mm. Questo ha permesso di fare un quadrante anziché la mastectomia iniziale.