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 LA RICOSTRUZIONE MAMMARIA

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MessaggioTitolo: LA RICOSTRUZIONE MAMMARIA   LA RICOSTRUZIONE MAMMARIA EmptyGio 31 Gen 2013, 19:11

L’aspetto estetico è giustamente una delle preoccupazioni delle donne colpite dal tumore al seno. Che aspetto avrò dopo l’intervento? Certo, non sarà esattamente il seno di prima ma la chirurgia plastica ha fatto passi da gigante e si ottengono oramai risultati davvero buoni. Tranquille, il seno operato viene ricostruito (sono fasi piuttosto lunghe, non aspettatevi di liquidare la faccenda in un paio di mesi, lo so, ci si vorrebbe vedere di nuovo belle in gran fretta ma ci sono tempi di attesa da rispettare tra le terapie e i vari interventi per assestare il tutto).

La ricostruzione dipende da diversi fattori: tipo di intervento (quadrante o mastectomia), stato di conservazione dei tessuti e muscoli, asportazione del capezzolo o no.
Quadrantectomia:
Viene asportato solo una parte del seno (appunto un quadrante). Si effettua in caso di tumori piccoli in un seno abbastanza grande da poter asportare la parte malata con il prescritto margine di sicurezza intorno.
Il seno viene praticamente diviso in 4 quarti: quadrante superiore esterno/interno, quadrante inferiore esterno/interno. A seconda della posizione del tumore viene asportato il settore interessato. Qualora il tumore è situato sotto il capezzolo o comunque in prossimità si procede alla asportazione del quadrante centrale (avete presente cavare la parte centrale di un ananas?).
Mastectomia:
Viene asportato la totalità del seno. Ci sono diverse modalità: si può asportare l’intera ghiandola mammaria con o senza capezzolo salvando o no la pelle del seno oppure si può asportare in più anche parte o totalità del muscolo pettorale.

La medicina moderna tende a salvare il più possibile il seno della donna.

La ricostruzione mammaria dipende quindi dal tipo di intervento subito:
Nel caso della quadrantectomia non è previsto l’inserimento di una protesi. Il seno operato viene rimodellato durante l’intervento per conservare il più possibile una forma naturale e se necessario si procede anche alla riduzione del seno sano per non creare squilibri (questa simmetrizzazione può anche avvenire in un secondo momento).
In caso di mastectomia ci sono due possibilità:
-ricostruzione immediata con l’inserimento della protesi definitiva sin dall’inizio
-ricostruzione differita, per cui durante l’intervento di mastectomia viene inserito una protesi provvisoria chiamata espansore che in pratica è come un sacchetto vuoto che viene inserito sotto il muscolo pettorale (perciò questo tipo di intervento non si può fare se viene asportato gran parte del muscolo pettorale perché mancherebbe la sede dove inserire la protesi che non viene semplicemente infilata sotto la pelle ma appunto sotto il muscolo). Questo sacchetto viene periodicamente riempito di liquido fisiologico aumentando così progressivamente di volume fino a ottenere la taglia desiderata (ovviamente non una sesta). Si gonfia man mano il sacchetto allargando lo spazio sotto il muscolo pettorale e aumentando la pelle che ricopre la zona in modo che con un secondo intervento a distanza di tempo la protesi definitiva possa trovare lo spazio sufficiente per poter essere inserita.
Mediante un successivo lipofilling (vedi l’apposita sezione https://unitesipuo.forumattivo.it/t175-lipoflling ) si possono correggere le imperfezioni rimaste. Ma non sempre è possibile fare il lipofilling, per es. nel mio caso mi è stato assolutamente consigliato perché io avevo molti linfonodi già con le metastasi e iniettando il grasso nel seno in contemporanea si iniettano anche cellule staminali che potrebbero svegliare il can che dorme e riattivare il proliferare di cellule tumorali.
Ci sono però dei casi che non permettono l’inserimento di protesi (tessuti irradiati precedentemente per es. in caso di recidive [vedi radioterapia: https://unitesipuo.forumattivo.it/t39-la-radioterapia ] oppure asportazione dei muscoli pettorali).
In questi casi si può ricorrere alla ricostruzione prelevando parte di altri muscoli del corpo della donna: o del muscolo addominale (TRAM flap) o del gran dorsale. Questi tipi di interventi sono abbastanza complessi e lunghi ma danno risultati buoni anche se lasciano cicatrici in altre parti del corpo come schiena o addome (oltre a un indebolimento della parete addominale).

Nel caso in cui il capezzolo debba essere asportato insieme al seno, ovviamente esiste anche la ricostruzione dello stesso.
il capezzolo è l'ultima fase della ricostruzione. Prima si deve assestare il seno o la protesi dopo i vari interventi e dopo le terapie in modo da poter allineare i due capezzoli, quello rimasto orfano e quello da ricostruire, alla stessa altezza in modo simmetrico.

modi di ricostruzione del capezzolo:

1) se avete un capezzolo e un'areola piuttosto grandi si può trapiantare metà del capezzolo sano sul seno operato. mi è stato detto però che questa tecnica potrebbe avere dei problemi in caso di tessuto irradiato perchè l'irrorazione con il sangue potrebbe essere insufficiente e quindi dare problemi di necrosi.

2) il bottoncino del capezzolo viene ricostruito con lembi di pelle. Si incide la pelle in sede, si ricavano alcuni piccoli lembi a forma di petalo che vengono attorcigliati e cuciti insieme. l'areola invece viene tatuata in un secondo momento. (Per chi non sopporta vedersi senza capezzolo esistono in commercio dei capezzoli auto collanti in silicone da applicare temporaneamente sul seno). Un piccolo appunto sul capezzolo ricostruito: esso, a differenza di un capezzolo vero e sano, è fisso, cioà rimane sempre in posizione diciamo "eretta", non si appiattisce come l'altro.

immagini ricostruzioni:
tram flap:

gran dorsale:


capezzolo ricostruito:
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