La chemo-proteomica, o proteomica chimica è una nuova tecnica per la ricerca farmacologica, che sembra essere uno degli strumenti più efficaci per comprendere l'azione molecolare dei farmaci in fase di studio.
E' nata dall'unione di diverse tecniche sperimentali e offre la possibilità di testare contemporaneamente i legami di una molecola con tutte le proteine cellulari, in condizioni molto simili a quelle fisiologiche.
In questo modo è possibile scoprire qualsiasi proteina che sia bersaglio del farmaco, non solo quelle oggetto di ipotesi ma anche quelle inaspettate.
La chemo-proteomica è stata utilizzata da una giovane ricercatrice italiana, Tiziana Bonaldi, che dal 2008 è rientrata in Italia e lavora presso lo IEO, per testare il farmaco E-3810, già noto per essere un inibitore multiplo dei recettori Tirosina-chinasi, Vegfrs, Fgfrs e Pdgfrs.
Inoltre, E-3810 ha mostrato un'ottima reattività su alcuni tipi di tumori solidi, come il cancro al seno, in test clinici di fase II.
Gli studi condotti dalla Bonaldi hanno confermato l'azione del farmaco contro i bersagli già noti, dimostrando cosi l’attendibilità del metodo chemo-proteomica, ma hanno permesso di individuare nuove potenzialità per il farmaco stesso.
Tra i nuovi bersagli ad esempio il Ddr2 (discoidin-domain receptor 2), un recettore coinvolto nella proliferazione cellulare, in particolare in caso di tumore al polmone.
Fonti:
http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=8209
http://www.galileonet.it/blog_posts/536a36c9a5717a3687000038