Ho appena letto un'intervista a Mauro Ferrari apparsa su Donna Moderna n. 46 del 14 Nov 2012 nella quale il professore spiega quanto segue:
sarà possibile legare i farmaci chemioterapici a delle nanoparticelle le quali andranno a colpire singolarmente solo le cellule tumorali evitando così gravi danni collaterali (è stato fatto l'esempio della doxorubicina che provoca danni al cuore). Queste nanoparticelle sono in grado di individuare delle singole cellule metastatiche e di distruggerle. Le riconosceranno grazie a delle proteine specifiche delle cellule tumorali e grazie a dei geni mutati., basterà conoscere la proteina mutata.
Si potranno combattere tutti i tipi di tumori ma i risultati più promettenti riguarderanno i tumori al seno, alle ovaie e ai polmoni.
Secondo Ferrari si riuscirà a fare ciò entro i prossimi 5 anni.
Mauro Ferrari: presidente e amministratore delegato del Methodis hospital research institute of Houston, Texas, laureato in matematica, fisica e medicina e numero uno nel campo delle nanoscienze applicate alla medicina.