Il monococco (Triticum monococcum L.) è un grano antichissimo, la cui coltivazione avveniva diecimila anni fa in Turchia e da cui si è poi diffuso nell'area mediterranea. Alcuni addirittura parlano di coltivazioni effettuate oltre 23mila anni fa nella zona del lago di Tiberiade.
Il monococco è un grano molto "vestito", e anche dopo la trebbiatura rimane rivestito dal cosiddetto glume, una pellicola protettiva, che va rimossa con una decorticatura meccanica.
La coltivazione è stata abbandonata 4-5000 anni fa a favore del frumento, molto più semplice da coltivare e trebbiare, con una resa maggiore, e che è stato successivamente modificato per avere "rese" sempre maggiori.
In Italia la coltivazione è ripresa nel 1992 a livello sperimentale, e ad oggi viene prodotto in particolare nel bresciano, nella zona di Cingole, ma anche in vari altri posti.
Le caratteristiche principali del monococco, tali da farne un cereale interessante da coltivare e da utilizzare sono:
- La resistenza della pianta (resistenza naturale a stress e malattie) che comporta una bassa necessità di concimazione e una spiccata adattabilità all'ambiente, e quindi la rende adatta alle coltivazioni a basso impatto ambientale
- i valori nutrizionali antiossidanti e l'elevato contenuto proteico
- la farina che se ne estrae presenta una bassissima presenza di glutine.
Il monococco è molto più ricco del frumento tenero di ferro, zinco,rame, calcio, magnesio e antiossidanti.
Vi è un minore contenuto di acidi grassi saturi, mentre i monoinsaturi sono in quantità maggiore.
Il contenuto propteico è più elevato rispetto al grano tenero e al grano duro, e sono complete di tutti gli aminoacidi essenziali, come la lisina che di solito è contenuta nei legumi.
Il glutine presente è il 7% e questo comporta sia una minore tossicità per l'intestino (per tutti!), sia una minore probabilità di sviluppare la celiachia per i soggetti predisposti.
Devo capire e verificare questa frase: Recentemente si è dimostrato che le proteine estratte dal grano monococco (tranne quelle della varietà Monlis), a differenza di quelle estratte dal frumento, non presentano attività citotossica (tossica per le cellule dell'intestino) o immunogenetica (non sviluppano gli anticorpi caratteristici della celiachia).http://www.glamfood.it/leggi_news.aspx?id=145
Sembra inoltre che siano presenti molecole proteiche in grado di contrastare gli effetti tossici delle farine di frumento tenero.
Il monococco risulta inoltre anche molto più ricco di fattori nutrizionali (proteine diverse dal glutine, minerali, carotenoidi, luteina ecc.) anche rispetto a farro e kamut che già ne sono più ricchi del frumento.
Alcuni studi hanno dimostrato che basta una porzione al giorno di pane o di pasta fatta di normalissimo frumento integrale per diminuire il rischio di sovrappeso ed obesità nelle donne, soprattutto il grasso addominale, per diminuire il rischio di diabete di tipo 2, di cancro in particolare al colon e di parodontiti.
Dal monococco possiamo aspettarci molto di più!
Non metto altri link in quanto basta digitare "monococco" su google per avere un'ampia scelta di informazioni, anche su come utilizzare praticamente questa farina (pasta, pane, dolci ecc).
Metterò invece in altra sezione le "mie" ricette ultrasperimentate!