Partecipando a qualche convegno sull'alimentazione e la salute tenuto dal Dott. Berrino, l'ho spesso sentito nominare questo vegetale: Daikon. Il nome esotico mi ha per un attimo allontanata dall'ideo di sperimentarlo, ma a seguito degli ultimi esami del sangue da me fatti che riportano valori della transaminasi più alti del normale (effetto del tamoxifene), ho deciso di provarlo.
Questo vegetale ha l'aspetto di una grossa carota bianca
e la consistenza e il sapore di un ravanello ma, a differenza di quest'ultimo può essere consumato anche cotto in aggiunta alle zuppe, stufato o utilizzato per preparazioni con l'alga combu. E' molto utilizzato in Giappone e sembra avere numerose proprietà, tra cui:
- combatte la ritenzione idrica e depura le vie urinarie grazie all’azione diuretica e drenante;
- è utile nella lotta delle affezioni epatiche;
- aiuta ad eliminare i muchi ristagnanti grazie all’effetto espettorante;
- aiuta a mantenere il peso forma grazie al contenuto di sostanze bruciagrassi e dello scarso apporto calorico: 1 daikon fornisce circa 18 calorie;
- facilta la digestione.
- Aiuta a combattere la stitichezza
Per utilizzare al meglio tutte queste proprietà, il daikon deve avere la polpa carnosa e la buccia lucente.
Ottima anche la radice essiccata (reperibile in erboristeria e nei negozi di macrobiotica) che va rinvenuta in acqua tiepida come i funghi essiccati.
Fonte: convegno di F. Berrino del 17 ottobre 2013 ad Abbiategrasso e http://casa.atuttonet.it/benessere-e-salute/daikon-proprieta.php