In seguito alla vicenda della nostra amica Elita, che sta assumendo arimidex in situazione di menopausa indotta da farmaci, e quindi reversibile, mi piacerebbe poter andare in fondo alla faccenda.
Come introduzione vi riporto alcuni brani da quell'articolo che aveva preparato mia figlia in merito a questo argomento:
I modulatori degli estrogeni, come il tamoxifene, inibiscono gli effetti di questi ormoni, annullando gli effetti del legame del complesso estrogeno-recettore al DNA contenuto nel nucleo delle cellule. L’esatto meccanismo biochimico è piuttosto complesso; in pratica, questi farmaci fanno sì che il legame tra l’ormone e il recettore non provochi più nella cellula le reazioni chimiche che avvengono normalmente. Questa categoria di farmaci è stata a lungo la “prima linea” nella terapia ormonale del carcinoma mammario, ed è l’unica possibile per le donne in età fertile, nelle quali la produzione di estrogeni avviene principalmente nelle ovaie. In questi casi è spesso utile associare un farmaco che blocchi la funzione ovarica (GnRH).
Nelle donne in menopausa invece, nelle quali la funzione ovarica non esiste più e la maggior parte degli estrogeni in circolo derivano da androgeni prodotti dai surreni, si possono utilizzare farmaci inibitori delle aromatasi, come l’anastrozolo.
Questi farmaci agiscono impedendo l’azione dell’enzima, attivo quasi solo nel tessuto adiposo, che trasforma gli androgeni, ormoni “maschili”, in estrogeni.
..... Inoltre, nelle donne in età fertile, l’anastrozolo può riattivare la funzione ovarica (poiché la soppressione delle aromatasi causa una riduzione degli estrogeni in circolo, stimolando le ovaie a produrli) e non va utilizzato.
A questo aggiungo un pezzo tratto da un opuscolo di Europa Donna:
Inibitori dell’aromatasi
Agiscono bloccando la produzione di estrogeni a livello del tessuto grasso, muscolare,
della mammella, del fegato e dei surreni, ma non a livello delle ovaie. Per tale ragione
devono essere prescritti solo in pazienti dopo la menopausa. È somministrato per
bocca giornalmente. Non ci sono ancora dati scientifici definitivi sull’utilizzo degli
inibitori dell’aromatasi in associazione alla soppressione dell’attività ovarica.
Soppressione dell’attività ovarica
Il blocco della produzione di ormoni femminili da parte dell’ovaio può essere ottenuto
con la rimozione chirurgica di entrambe le ovaie (ovariectomia), con la radioterapia o
attraverso la somministrazione di farmaci.
L’intervento chirurgico e la radioterapia hanno un effetto definitivo, mentre il blocco con
farmaci è temporaneo.
A quanto ho capito da questo e da altri brani di articoli vari, l'utilizzo di arimidex in donne in età fertile è ancora in fase di sperimentazione, ed al momento è possibile solo in donne in cui la menopausa sia stata indotta in maniera definitiva, come nel caso di rimozione delle ovaie, perché in caso di sospensione farmacologica è appunto una sospensione, e l'attività ovarica può riprendere anche a causa dell'arimidex.
Spero nella collaborazione di tutte per reperire nuove informazioni e scriverle qui...